STEP19) L'utopia


“L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare”.
(Eduardo Galeano)

Utopia
Utopia è il luogo che non esiste.
L'Enciclopedia Treccani la definisce come: "formulazione di un assetto politico, sociale, religioso che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come ideale e come modello; il termine è talvolta assunto con valore fortemente limitativo (modello non realizzabile, astratto), altre volte invece se ne sottolinea la forza critica verso situazioni esistenti e la positiva capacità di orientare forme di rinnovamento sociale (in questo senso utopia è stata contrapposta a ideologia)".
Dunque un'utopia dell'etica credo sia qualcosa di ancora più irrealizzabile di quello che si pensa.
Nella mia testa è addirittura inimmaginabile.
Per giungere a un'utopia di questo genere bisognerebbe identificare una politica predominante e sarebbe com giudicare le altre forme di governo meno efficaci.
Già questa prima ipotesi sarebbe corretta?
Poi, bisognerebbe scegliere una religione dominante che venga condivisa da ogni singolo individuo.
E' realizzabile?
Poi, la giustizia dovrebbe essere uguale in ogni angolo del mondo.
Non credo sia facile per tutti pensarla allo stesso modo...
Insomma, anche senza analizzare ogni lato della società, è un lavoro alquanto "utopico"!
L'unica soluzione che mi balza alla mente, è che un uomo solo debba discernere cosa sia giusto o meno e creare un popolo di suoi cloni.
In questo popolo plasmato deve anche essere vietato il diritto di pensare con la propria testa, il diritto di esprimersi e soprattutto non deve esistere una distinzione tra giusto e sbagliato.
Deve regnare un'unica legge e nessuno deve distogliersi da essa.
Quella legge allora è etica del mondo, quella legge diviene costume del mondo e si andranno a perdere tutte le qualità dell'uomo.
Andranno persi i costumi che ci distinguono tra popoli, andrà censurata la storia poichè memoria di grandi rivoluzioni e pensieri, andranno censurate grandi opere letterarie e artistiche.
Sembra paradossale, ma un mondo come quello descritto dalle "dystopian novel".
In "1984" di George Orwell immaginando la società nel futuro viene a parer mio delineata un'unica etica determinata dal totalitarismo del Big Brother.
Non è una società per niente etica, ma se si definisse come etico quel modo di vivere, sarebbe giusto e normale così.

Dittatore dello stato totalitario creato da Orwell.

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